Vivendo in Svizzera non ho mai interiorizzato il concetto del Ferragosto, inteso non come festività religiosa ma come momento da trascorrere tassativamente in una località “altra” rispetto a casa mia. Oltretutto vivo in una località a sua volta turistica e questo attenua ulteriormente il mio desiderio di partire quando sono già tutti in giro.
Per questo, quest’anno ho lavorato non stop dal 18 luglio a oggi.
Per la prima volta dopo tanto tempo, quest’anno abbiamo deciso di concederci una settimana di vacanza a metà settembre, destinazione Grecia.
Come ogni volta mi sono ridotta a fare le valigie all’ultimo, ma quanto meno questa volta sono riuscita a fare la lista delle cose da portare in pochi secondi, grazie a Stylebook.
Viaggiare è forse la mia più grande passione e, lavoro/figli permettendo, riusciamo a fare almeno 2-3 bei viaggi all’anno, più qualche weekend fuori porta. Per questo, nel tempo ho perfezionato un po’ l’arte del bagaglio leggero e immancabilmente last-minute grazie a qualche trucchetto:
- L’ideale è concentrarsi su due colori base con l’abbigliamento, preferibilmente uno chiaro e uno scuro. A questi si possono aggiungere alcuni “accenti” di colore che si abbinino preferibilmente con entrambi. Per la Grecia ho scelto il bianco e il blu, per esempio.
- Limitare tassativamente le scarpe, indossando preferibilmente le più pesanti e ingombranti per il viaggio (tanto più che di solito si tratta delle sneakers che sono anche comode) ed evitare scarpe che sappiamo già che non indosseremo mai, anche se non vogliamo accettarlo (ad esempio i tacchi sui ciottoli).
- Anche il beauty-case può essere notevolmente alleggerito e semplificato ricorrendo a prodotti multiuso (ad esempio una CC cream che funga anche da fondo tinta e da sunblock e crema viso… io uso questa di IT Cosmetics) o travasando i prodotti più voluminosi e ingombranti in flaconi e barattolini più piccoli (si trovano facilmente da Kiko, Sephora ecc.)
- cose piccole tipo calze, bikini, sciarpine ecc. stanno comode arrotolate ad esempio nelle scarpe, eventualmente protette da pratici sacchettini.
- in genere porto una piccola borsa a tracolla per la sera (questa negli ultimi anni mi ha reso ottimi servizi) che faccia anche da clutch e la riempio di bigiotteria: non occupa spazio e aiuta molto a diversificare i look senza portarsi dietro il mondo.
- Uso il Kindle invece dei libri cartacei – anzi, l’app Kindle sull’iPad, così limito anche il numero di “orpelli” elettronici che porto con me.
- Negli anni la borsa più pratica per viaggiare si è rivelata una sacca di tela che si trasforma in borsa da spiaggia, da escursione ecc. La sua utilità si esplica anche e soprattutto al momento dei controlli aeroportuali, perché tutto quello che mi sfilo o devo mostrare separatamente per ulteriori controlli (dispositivi elettronici ecc.) può essere velocemente estratto e reinserito nella sacca. In alternativa, per viaggi in destinazioni più “civilizzate”, anche un bauletto con tracolla (io uso una Speedy Damier 30) si rivela molto pratica.
- Se c’è un oggetto non indispensabile, ma che mi cambia davvero la qualità della vita quando viaggio non rinuncio a portarlo, neppure se lo spazio è davvero limitato. Quando l’ho fatto me ne sono sempre pentita! Piuttosto rinuncio a qualche capo di abbigliamento o accessorio. Nel mio caso, l’oggetto coperta-di-Linus è la piastra per i capelli: niente infatti riesce a mettermi di cattivo umore come avere capelli da pazza (cosa comunque inevitabile quando ci si reca nel Sudest asiatico per via dell’umidità, ma assolutamente evitabile altrove). Con i capelli decorosi, invece, posso rinunciare tranquillamente a parte del mio vestiario e anche al trucco, se necessario.
Ovviamente ci sono molti altri trucchi per viaggiare leggero – quali sono i vostri?
Dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo…) , siccome stavolta partiamo senza la prole ormai grande abbastanza per restare a casa da sola una settimana, oggi dopo aver chiuso l’ufficio e fatto un’enorme spesa per rimpolpare frigorifero e dispensa mi sono data ai fornelli, anzi al forno, e ho preparato torte e biscottini per le colazioni dei poveri orfanelli, che per il resto dovrebbero più o meno autogestirsi (…).
E fra poche ore finalmente si parte!!
Rispondi