
Ciao a tutti, oggi vorrei parlarvi di una professione nuova e interessante, quella di professional organizer: chi è, cosa fa e in che modo può aiutarci a vivere meglio, fare decluttering nel modo giusto e, in generale, a fare spazio, liberarci da molti fardelli e trovare finalmente tempo per le cose belle della vita!
Per farlo, ho scelto di dare la parola direttamente a una professionista dell’organizzazione: Sara Corsi, che di questo suo talento innato (beata lei!) per l’ordine e l’organizzazione ha fatto una professione.
Ho avuto modo di conoscere meglio Sara durante una piacevolissima chiacchierata in un caffè della mia città e ho scoperto un mondo affascinante, che oggi Sara condivide anche con voi, in questa intervista!

Ciao Sara, parlaci un po’ di te: chi sei, cosa fai nella vita e come è nata questa tua passione per l’organizzazione? Oppure si tratta soprattutto di un talento innato?
Buongiorno Cristina grazie per avermi ospitata nel tuo blog e buongiorno a tutte le lettrici.
Mi chiamo Sara Corsi, vivo a Lugano, professionalmente sono contabile e per passione sono diventata Professional Organizer.
La passione per l’organizzazione l’ho sempre avuta ma che fosse un talento innato l’ho scoperto solo qualche anno fa.
Organizzata ed ordinata fin da bambina, queste attitudini sono cresciute con me, hanno influenzato positivamente il mio stile di vita e spesso anche quello di chi mi circonda ma credevo che fosse “il mio modo di essere” niente di particolare o speciale anzi alcune volte ho perfino pensato che fossero delle “manie” o “fissazioni”.
Qualche anno fa, leggendo un quotidiano, mi sono imbattuta in un articolo in cui si parlava della Professional Organizer, una professione che in alcuni paesi è riconosciuta a tutti gli effetti (qui da noi ancora no) e che richiedeva una dote innata: l’organizzazione. Così ho scoperto che questa qualità la possiede solo una piccola percentuale della popolazione mondiale: 10/12%, tra cui io, e con una buona formazione la si può anche insegnare e trasmettere a chi ne ha bisogno.
“Mah, sono io!” ho subito detto, è ho deciso di potenziare il mio talento naturale iniziando un percorso di formazione e perfezionamento.

Esiste una formazione particolare per diventare PO? Ci sono stati corsi o letture particolarmente importanti per te?
Chi si avvicina a questa professione è perché da sempre attratta dall’organizzazione e senza dubbio una persona precisa, ma questo non basta. Ci sono altre competenze, oltre alla capacità organizzativa e dell’ordine, e sono:
- Problem solving la capacità di analizzare la situazione, individuare il problema e cercare di risolverlo;
- Empatia, capacità di entrare in connessione con le persone;
- Propensione ai rapporti umani, capacità di ascolto;
- L’essere un po’ psicologi o confessori, nel limite del nostro codice etico.
Come ho già detto sopra, in alcuni paesi questa è una professione riconosciuta quindi esistono corsi da frequentare.
Con il Covid-19 le cose sono cambiate molto da quando ho fatto io la formazione, adesso si possono seguire le lezioni online senza dovere investire in tempo per gli spostamenti, permanenze all’estero e ad un budget nettamente inferiore.
I corsi vengono organizzati sia da associazioni (Italia: APOI, in USA: NAPO, in GB: APDO, …) sia da Professional Organizer affermati, quest’ultimi molto validi e a prezzi più accessibili.
Nella scelta di corsi esteri ci sono dei contro, e sono: 1) vengono trattate anche tematiche strettamente legate al paese di appartenenza e quindi inutili per chi vive in un altro contesto; 2) in alcuni casi bisogna avere una buona conoscenza della lingua inglese.
Per chi fosse interessata a diventare una consulente ufficiale del metodo KonMari (Marie Kondo), può farlo tramite il sito www.konmari.com. Il corso costa USD 2’000 (ultimo aggiornamento) è molto rigoroso, selettivo ed impegnativo.
Per ultimo, ma non per questo di minore importanza, consiglio di leggere. Io l’ho fatto e continuo a farlo, bisogna conoscere e apprendere varie competenze tecniche e metodi, essere sempre informate, aggiornate e al passo con i tempi.
Ci sono tante letture fondamentali per la formazione, un libro che consiglio a chi fosse interessata ad intraprendere la professione di Professional Organizer è:
“How to start a home-based Professional Organizing Business, Dawn Noble (solo in inglese).
Come si svolge tipicamente una consulenza con te?
Il primo contatto generalmente avviene per telefono, è gratuito e senza impegno. Esso mi permette di capire come posso essere utile e si fissa un appuntamento.
Il secondo step è incontrarsi di persona, stabilire un contatto visivo e possibilmente andare fisicamente a casa o al lavoro per un sopralluogo.
Il sopralluogo è necessario e importante. Mi permette di raccogliere tutte le informazioni che mi serviranno per capire i bisogni del cliente. Necessità, abitudini, comprendere quelle che sono le problematiche, qual è l’origine del problema, come migliorarlo e definire come intervenire.
Questo percorso deve essere fatto insieme perché è fondamentale trovare la soluzione più adatta e idonea al cliente. Io non metto a posto le cose, io aiuto e insegno un metodo di riorganizzazione. Sarà poi il cliente a portarlo avanti in tutta autonomia nel tempo.
Successivamente, una volta che avrò tutte le informazioni necessarie, sarò in grado di presentare il programma e un preventivo con l’offerta economica.
Desidero precisare che per lavori piccoli viene applicata una tariffa oraria (v. sito), per lavori più grandi e impegnativi vengono creati dei “pacchetti” molto vantaggiosi.
Infine, a distanza di circa 15 giorni ci sarà un colloquio di confronto per valutare i primi risultati e se necessario, un eventuale nuovo incontro per modificare o trasformare la strategia in base ai risultati ottenuti e alle necessità o difficoltà trovate dal cliente.
Quali sono, di solito, le aree di più problematiche che incontri quando aiuti i tuoi clienti a organizzarsi?
Le situazioni più problematiche sono quelle dove ci sono dei disturbi da accumulo (disposofia). Ma questi sono casi molto delicati, complessi e che necessitano il supporto di specialisti per cui non vorrei dilungarmi oltre sull’argomento.
Quando incontro un cliente l ”area”, o per meglio dire, la parte più problematica è fare in modo che si fidi di me, il cliente ha bisogno di essere supportato. Non deve sentirsi giudicato e non deve avere la sensazione di disagio. Il mio lavoro consiste nell’aiutare ed insegnare alle persone a trovare un sistema che semplifichi la vita nel gestire le cose, gli spazi, il tempo, le energie, non sono un giudice.

Hai qualche aneddoto divertente da raccontarci?
Gli aneddoti più divertenti sono quando, riordinando e riorganizzando, vengono trovate cose ormai dimenticate, in doppio, triplo o anche di più … questo succede soprattutto in garage, cantine, soffitte. Incredibile la quantità di cose che riponiamo in questi posti e di cui poi ci dimentichiamo.

Per finire: hai qualche consiglio specifico per il guardaroba, per noi amanti della moda e delle cose belle?
Generalmente tendiamo a indossare quello che vediamo e che possiamo raggiungere facilmente, di conseguenza l’armadio dovrà essere organizzato in modo che tutto sia ben in vista quando lo apriamo e dovrà contenere solo le cose che ci piacciono, belle e che ci servono.
Prima cosa bisogna fare un bel decluttering. Questa è la parte più difficile perché dobbiamo essere sincere ed oneste con noi stesse, avere la consapevolezza del nostro stile, delle cose che ci valorizzano e dobbiamo pensare principalmente alla nostra quotidianità.
Una volta raggiunto questo obiettivo si può iniziare ad eliminare tutto quello che non indossiamo più: abiti fuori taglia, che non ci valorizzano o troviamo scomodi, usurati, rotti, macchiati, …e via dicendo.
A questo punto nell’armadio rimane solo ciò che noi amiamo e come tutte le cose che amiamo dobbiamo prendercene cura. Alcuni consigli che posso dare sono:
- Valutare la struttura dell’armadio, se è ben organizzato o ha bisogno di qualche piccolo accorgimento, modifica. In commercio esistono tantissime soluzioni che con un po’ di fantasia risolvono tanti problemi e rendono il nostro guardaroba bello da vedere oltre che funzionale.
- Le grucce giuste, MAI usare le grucce sottili (quelle della lavanderia), oltre a sformare gli abiti non li valorizzano. Attenzione ai capi delicati, di seta questi necessitano di quelle ricoperte da una superficie vellutata per non rovinarli.
- L’intimo è la parte del guardaroba più complicata da sistemare e spesso tralasciata. Sono i capi che si prendono tutti i giorni e il disordine in quella zona si crea facilmente. Un’ottima soluzione è sistemarli, per categoria, con una serie di divisori a griglia e possibilmente nei cassetti.
- Le borse dovrebbero essere suddivise per tipologia e uso (borse da giorno, da lavoro, da sera) e magari anche per colore. Per mantenere belle e in forma quelle più pregiate e delicate bisogna inserire della carta all’interno e proteggerle nei loro sacchetti di stoffa, se si ha abbastanza spazio possono essere tenute anche nelle scatole. Stessa cosa vale per le scarpe.
- LESS IS MORE! Basica, ovvia ma spesso dimenticata. Prediligere sempre la qualità rispetto alla quantità.
Come possono contattati le interessate a una consulenza professionale per riorganizzare la propria casa o il guardaroba?
La mia società si chiama TiRiordino Professional Organizer e sono presente in vari socials: facebook, instagram, linkedin e Pinterest.
Ho un sito, www.tiriordino.ch , che invito ad andare a visitare per avere informazioni più dettagliate in merito ai miei servizi.
Prossimamente aprirò anche un blog e un canale YouTube, ci sto lavorando spero di riuscire al più presto in questa nuova sfida.
Le persone interessate possono mettersi in contatto con me anche via mail: [email protected]
Ringrazio ancora Cristina per avermi ospitata nel suo blog e grazie a voi che avete dedicato un po’ del vostro tempo a leggere.

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