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Oggi vorrei proporvi una seconda recensione dedicata a una delle più iconiche borse di Chanel. Ho pensato un po’ a quale borsa scegliere per questo post, poi leggendo qua e là mi sono appassionata alla storia un po’ romantica e drammatica della Chanel boybag e l’ho scelta come tema di questo post. Spero vi piaccia e vi interessi, visto che si tratta di una delle borse Chanel iconiche degli ultimi anni! Nel giro di pochi anni la Boy Bag di Chanel si è trasformata in un vero modello iconico della maison e della moda che ha fatto perdere la testa a innumerevoli fashion blogger e influencer, che l’hanno subito adottata, integrandola nei loro look più belli, in perfetto Chanel style. La Chanel Boy, ultima nata tra le borse iconiche della storica casa di moda francese, è già popolare quanto la storica borsa Chanel 2.55 di cui ho parlato qualche tempo fa.LA STORIA AFFASCINANTE DELLA CHANEL BOY BAG
La storia della Boybag di Chanel è romantica e anche un po’ tragica. La borsa, che fa la sua prima apparizione nel 2011/2012, deve infatti il suo nome ad Arthur “Boy” Capel, il grande amore della vita di Mademoiselle Coco: un uomo che seppe credere in lei e nel suo grande talento, incoraggiandola ad aprire nel 1910 il suo primo atelier, tuttora esistente, in Rue Cambon a Parigi. Da quel momento, Coco Chanel iniziò la sua incredibile carriera che l’avrebbe portata nell’Olimpo della moda. Coco Chanel era solita chiamare l’amore della sua vita, Arthur Capel, con l’affettuoso nomignolo di “Boy”. Si ispirava a lui anche nelle sue creazioni, realizzando raffinati abiti glamour e al tempo stesso vagamente androgini, quasi mascolini, adatti a donne che volevano e dovevano lavorare e non passare le proprie giornate nei salotti a sorseggiare tè. Capel, giocatore di polo e industriale, fu anche e soprattutto mentore e finanziatore di Coco nelle primissime e non sempre facili fasi della sua carriera nel mondo della moda. Capel fu prodigo di preziosi consigli, incoraggiamenti e suggerimenti fondamentali, come quello di aprire appunto il suo primo atelier a Parigi in Rue Cambon, dove ancora oggi si trova la sede della maison.LA CHANEL LE BOY È LEGATA A UNA RELAZIONE ROMANTICA E PASSIONALE…
Capel finanziò anche la prima, esclusiva boutique nell’elegante cittadina balneare di Deauville, in Normandia. Il loro fu un amore tormentato, però; Capel aveva bisogno infatti di un matrimonio con una pari rango e sposò Diana. Nel 1919 per, pentito e amareggiato, decise però di lasciarla. Durante un viaggio in auto a Monaco, dove intendeva riunirsi a Coco e forse iniziare con lei una convivenza, un tragico incidente mise però fine alla sua vita. Ma veniamo a oggi: la Chanel Boy nasce alla maison Chanel solo nel 2011, per mano di Karl Lagerfeld, che con questa creazione ha voluto onorare appunto quell’amore che fece di Coco un’icona della moda. Decise di chiamare la sua creazione Boy Bag, oltre che in omaggio a Capel, anche per le linee semplici, squadrate e vagamente mascoline che la contraddistinguono. Ad oggi la borsa Boy di Chanel è uno degli accessori moda più amati e desiderati da molte appassionate e viene riproposta anno dopo anno moda in molti materiali, nuance e stampe diversi che tanto piacciono a molte donne famose.UNA VERA IT BAG
L’elenco di Vip, attrici, modelle e starlette immortalate con una borsa Chanel Boy è numeroso. Qualche nome? Rihanna, Melanie Griffith, Bella Thorne, Rita Ora, Jessica Biel e Katy Perry. Del resto, tra tutti i modelli Chanel la Boy è una borsa di classe e raffinata, ma mantiene un’anima giovane, vagamente mascolina e meno formale, più pratica e resistente della famosa 2.55 e, probabilmente, più in linea con i tempi che ne hanno visto la nascita. Rispetto alla 2.55, infatti, la Chanel Boy è molto meno formale. L’interno è rivestito in tessuto anziché in pelle. Sono però i dettagli a differenziarla davvero, in particolare il grande bottone art déco che Karl Lagerfeld, estroso direttore della maison, ha scelto come tratto distintivo della borsa. Come per altre borse di Chanel, il prezzo varia molto a seconda del materiale e della misura ed è in continuo aumento, di pari passo con il successo riscosso da questo modello Chanel. Sul mercato si trovano anche bellissime Chanel Boy usate in edizioni limitate, pellami e colori particolari ecc. Possiedo una borsa Chanel Boy nera a motivo Chevron da circa un anno e mezzo e l’ho già utilizzata innumerevoli volte. La uso soprattutto la sera o di giorno per occasioni non lavorative, ma a volte la porto con me anche al lavoro; la sua forma un po’ “boxy” la rende infatti più capiente di altre borse di dimensioni simili e ci sta tutto l’essenziale.Vantaggi:
- Borsa iconica della maison Chanel e un buon “investimento”
- Interni più resistenti a graffi e usura della 2.55, perché in tessuto
- La catena, lunga il giusto per portare la borsa a tracolla, a spalla e anche (con la catena doppiata) al braccio
- Il metallo della catena è anche molto luminoso e, specie la sera, fa “gioiello” illuminando tutto il look
- Ha un’aria meno “da signora” e più disinvolta della 2.55; tra le due, trovo la Boy più adatta a uno stile classico-minimal o a una donna giovane
- Per una borsa di quelle dimensioni ha un’ottima capienza
Svantaggi:
- Difficile trovargliene! Forse l’unico è che la pelle agnello può rigarsi anche a causa della catena stessa, che tende a ricadere sulla borsa quando la si appoggia. Alla mia non è ancora successo, ma mi hanno avvisato che può succedere e di cercare di tenere la catena separata dal pellame.
A voi piace la Boy? O preferite l’eterna e tradizionale 2.55?
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