Un paio di anni fa, in un gruppo Facebook americano sull’organizzazione del guardaroba e lo shopping ragionato, ho scoperto l’app Stylebook che al prezzo di un paio di euro/franchi/dollari può diventare un utile strumento per la gestione del guardaroba e dello shopping modaiolo.
Molti trovano Stylebook utile anche per curare il proprio stile e usano quest’app ad esempio per
- visualizzare in un istante i possibili abbinamenti per un singolo capo o accessorio
- ripescare rapidamente look già sfoggiati
- visualizzare tutte le opzioni a disposizione per un determinato colore o una determinata tipologia di oggetto
- comporre ipotetici outfit in vista di particolari occasioni, vacanze, viaggi, serate ecc.
Insomma, Stylebook potrebbe piacere molto a chi, da bambina, giocava con passione a “Gira la moda”!
Essendo io piuttosto caotica e portata più all’improvvisazione che alla pianificazione a tavolino di ciò che indosso, ho trovato Stylebook utile soprattutto come strumento di catalogazione del guardaroba e di autoanalisi. Nel tempo, l’app mi ha infatti fornito dati interessanti sul mio stile e comportamento di “consumo”, fornendomi informazioni come
- i capi e gli accessori più sfruttati in assoluto (nel mio caso, jeans, scarpe, borse e cappotti) e, fra questi, quali tipologie in particolare (skinny in denim di vari lavaggi, skinny bianchi, cappotti neri e blu scuri, le mie due borse Chanel e alcune altre borse, sandali e ankle boots)
- i 25 oggetti con il miglior/peggior “cost per wear” (vincono i jeans e perdono a sorpresa alcune bluse e top anche low cost)
- i capi “scheletro nell’armadio”, quelli che non ho mai messo o ho messo molto poco
- alcune cifre nude e crude (fin troppo), che mi mostrano ad esempio che ho troppe bluse e altre tipologie di “top”, mentre sono sfornita di abitini.
Un po’ come un diario alimentare in una dieta, questo processo continuo di analisi, che Stylebook realizza da solo rendendo la cosa anche abbastanza divertente (basta un piccolo investimento di tempo iniziale per inserire le foto dei capi e degli accessori che si possiedono e poi mezzo minuto al giorno per registrare il proprio look), mi ha portato gradualmente e naturalmente a comprare sempre meno nel corso del tempo, e soprattutto a comprare cose sempre più azzeccate, che andavano a colmare reali lacune del mio guardaroba.
Insomma, se volete razionalizzare gli acquisti e trarre più soddisfazione dallo shopping, Stylebook può rivelarsi prezioso.
Ma Stylebook è utile anche per viaggi e vacanze: dispone infatti di una pratica sezione “Fai le valigie” (non ricordo il titolo inglese), dove inserire la propria lista delle cose da portare in vacanza. A volte mi capita di ripescare vecchie “valigie” e di ispirarmi a queste per altri viaggi simili.
Stylebook offre naturalmente molte altre funzioni, che trovate descritte sul sito dell’app. Io mi sono limitata a elencarne alcuni vantaggi che si sono rivelati utilissimi per me.
Preciso che sono l’opposto della persona metodica, ben organizzata, maniaca dell’ordine e della catalogazione, eppure – o forse proprio per questo – da due anni circa utilizzo Stylebook (20 secondi al giorno, davvero non ci vuole di più) praticamente non stop con grande soddisfazione.
Rispondi